Installazione di pannelli solari, pompe di calore e caldaie a condensazione, coibentazione o sostituzione degli infissi con prodotti più sostenibili: in poche parole efficientamento energetico. Ovvero tutte quelle operazioni destinate a contenere i consumi, migliorare l’efficienza energetica delle nostre abitazioni e ottimizzare l’utilizzo delle diverse fonti energetiche. Da qualche anno il governo italiano prevede per questo tipo di interventi incentivi e sgravi fiscali, come l’Ecobonus 2022. Scopriamo insieme cos’è, quali operazioni vi rientrano e come fare per richiederlo.
Per incentivare e sostenere azioni che rendano sempre più efficienti e sicure le nostre case, il Ministero dello Sviluppo Economico prevede il riconoscimento di alcuni incentivi sotto forma di detrazione fiscale. L’Ecobonus 110 per cento è una di queste: ne possono usufruire cittadini e condomini che effettuano interventi di riqualificazione energetica sui propri immobili. Rientra nella legge di Bilancio 2022 che ha riconfermato i vari bonus edilizi.
Ma quali sono i requisiti per accedere all’Ecobonus 110? Secondo quanto si legge sul sito del governo dedicato alla misura sugli incentivi, introdotta dal decreto Rilancio del 19 maggio 2020, e poi prorogata, è necessario “effettuare almeno un intervento cosiddetto trainante”. In base alle linee guida Ecobonus 110 per cento messe a disposizione dall’Agenzia delle Entrate sono considerati interventi principali o “trainanti":
Dopo aver eseguito anche solo uno degli interventi trainanti, il beneficiario può effettuare anche i cosiddetti interventi “trainati” come:
La combinazione di questi due tipi di intervento (trainanti e trainati) dovrà portare ad un miglioramento di almeno due classi energetiche dell’immobile
L’agevolazione Ecobonus 2022 prevista per questo genere di operazioni consiste in una detrazione Irpef o Ires del 110% e si applica a tutte le spese sostenute per l’efficientamento energetico della propria abitazione.
Il contribuente può decidere di richiederlo attraverso lo sconto in fattura oppure può sostenere subito i costi dei lavori e successivamente utilizzare le detrazioni in compensazione per pagare meno tasse o usufruirne attraverso cessione del credito.
In questo caso il contribuente cede il credito a enti terzi (banche, società, esercenti).
Un esempio? Con la cessione della detrazione fiscale a una parte terza, il committente paga fattura piena alla società che effettua i lavori, poi cede il credito a degli intermediari finanziari – banche, poste e istituti di credito - che gli rimborseranno una somma corrispondente a quella del credito.
In alternativa il beneficiario può realizzare i lavori a costo zero, ricorrendo a uno sconto in fattura da parte dell’impresa che effettua i lavori. In questo caso la ditta applica uno sconto fino al 100% del valore della fattura anticipando al cittadino le spese detraibili e successivamente cedendo il suo credito a banche o altri istituti di credito. Il committente potrà eseguire i lavori senza spendere nulla, mentre l’impresa potrà accedere a un credito d’imposta del 110%. Per esempio, se i lavori ammontano a 10 mila euro e l’impresa applica uno sconto del 100% della fattura, si vedrà riconoscere un credito di 11 mila euro.
I limiti di spesa entro i quali usufruire dell’Ecobonus 110 cambiano a seconda del tipo di interventi. Eccone alcuni.
Energia elettrica da fonti rinnovabili come attestato da garanzia d'origine e gas con compensazione delle emissioni di CO2.
Energia elettrica da fonti rinnovabili come attestato da garanzia d'origine da fonti rinnovabili.
Il primo passo è affidarsi a un tecnico che avvierà uno studio di fattibilità dell’Ecobonus e verificherà quali interventi si possono realizzare, dopo si potrà contattare l’impresa che dovrà effettuare i lavori. A questo punto il beneficiario potrà decidere se sostenere direttamente le spese e usare la detrazione al 110%, o usufruirte dello sconto in fattura. Successivamente si provvederà a ottenere dal comune le autorizzazioni necessarie all’avvio dei lavori.
Oltre a due certificazioni di prestazione energetica (APE), da compilare sia all’inizio che alla fine dei lavori, il tecnico dovrà rilasciare un documento che attesti la conformità dell’intervento ai requisiti tecnici richiesti e la congruità delle spese sostenute.
Il tutto dovrà essere inviato ad ENEA in formato telematico entro 90 giorni dal termine dei lavori o ad ogni stato avanzamento lavori.
I dati da comunicare sono:
Le principali novità contenute nella Legge di Bilancio 2022 riguardano la proroga Ecobonus *****:
Tutti gli interventi citati, dagli involucri termici degli edifici alla sostituzione di impianti di illuminazione e riscaldamento obsoleti con altri più sostenibili ed efficienti, generano una riqualificazione energetica delle nostre abitazioni. Ma per ottimizzare ulteriormente le spese, oltre ad usufruire dei vari incentivi messi a disposizione dallo Stato, è importante affidarsi a un fornitore sostenibile e attento alle nuove politiche energetiche. Con le sue offerte Luce e Gas 100% ECO di Acea Energia l'energia elettrica fornita è attestata da "Garanzia d’Origine" ossia dalla certificazione elettronica che attesta l’origine rinnovabile delle fonti utilizzate per la produzione di energia elettrica e il gas è con compensazione delle emissioni di CO2 ottenuta tramite l’acquisto di crediti di carbonio certificati. Scopri l'offerta che si abbina meglio alle tue abitudini.
NOTE
* Governo Italiano | Superbonus 110%, cos'è?
** Informazione fiscale | Guida alla detrazione del 110, 65 e 50%: lavori ammessi e beneficiari
*** Otovo | Massimali Ecobonus 110: cosa devi sapere
**** Informazione fiscale | Superbonus 110%: interventi trainanti, lavori trainati e limiti della spesa
***** Idealista | Superbonus 110 tra proroga, novità e scadenze: cos'è cambiato e le utlime sorprese
12 maggio 2022 |