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Guida al bollino blu della caldaia: cos’è, ogni quanto farlo e quanto costa

Il Bollino Blu è un certificato di revisione obbligatorio che ogni impianto termico con caldaia deve ottenere per adempiere a quanto previsto dal D.Lgs 311/06. La certificazione attesta il corretto funzionamento dell’impianto in termini di sicurezza, di efficienza energetica ma anche di inquinamento.

Scopri in questa guida tutte le informazioni utili sul bollino blu caldaia, ogni quanto farlo e quanto costa.

Bollino Blu: cos’è?

Tecnicamente si tratta di un adesivo che viene apposto sul certificato del controllo caldaia e impianto di climatizzazione invernale/estivo. L’ottenimento del Bollino Blu certifica che la manutenzione ordinaria, il controllo dei fumi della caldaia e di efficienza energetica sono stati eseguiti a norma di legge. Il Bollino blu conferma anche che il tuo impianto funziona correttamente, è sicuro e rispetta i valori di emissione dei fumi nei termini stabiliti dalla legge.

Bollino blu caldaia: la guida

Bollino Blu: certificazione caldaia

Il bollino blu testimonia quindi l’effettivo svolgimento del controllo fumi caldaia e la verifica dell’efficienza energetica. La manutenzione della caldaia va affidata a un tecnico specializzato che, dopo un controllo accurato andato a buon fine, provvede a rilasciare il certificato di bollino blu. In caso contrario è tenuto a comunicare al proprietario la presenza di difetti o di malfunzionamenti, e concorda con lui un intervento di riparazione.

Scegli sempre tecnici, imprese o professionisti specializzati, autorizzati dal tuo comune, in grado di effettuare controlli accurati e di rilasciare il Bollino Blu.

Bollino Blu: quanto costa?

Fare una corretta e puntuale manutenzione della caldaia ha un costo sicuramente più contenuto di una multa. I costi variano da comune a comune e possono oscillare dai 150€ ai 200€ , tutto compreso, quindi revisione e manutenzione caldaia, controllo dei fumi e la certificazione finale con il Bollino blu.

Il solo costo del Bollino blu si aggira invece tra i 30 e i 70 euro, ma non è corretto escludere gli interventi di manutenzione ordinaria e il controllo dei fumi a norma di legge, che sono alla base del rilascio.

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Bollino Blu: la normativa

Nel D.P.R. 74/2013 si trovano i criteri per l’esercizio, la conduzione, il controllo, la revisione e la manutenzione delle caldaie e dei condizionatori.

Per scadenze e controlli si fa riferimento all’articolo 4 del D.lgs 192/05, quest’ultimo integrato e modificato dal D.Lgs. 311/06, ha attuato la direttiva europea 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia che ha generato le norme sui controlli di efficienza.

Riprendendo la normativa vigente il Bollino Blu della caldaia è quindi obbligatorio e va effettuato periodicamente per evitare sanzioni. In caso di un nuovo impianto termico, al momento della installazione o sostituzione, alla prima accensione della caldaia è necessario effettuare una verifica di efficienza energetica, a seguito della quale viene emesso il Bollino Blu, valido per 4 anni, trascorsi i quali si ripeterà il controllo con cadenza annuale, oppure in base alla tipologia di impianto.

Sono esclusi dalla normativa gli scaldabagni a gas o metano che producono solo acqua calda, ed anche stufe e caminetti non fissi la cui somma delle potenze non superi i 5KW.

Bollino Blu caldaia, ogni quanto?

Ottenere il Bollino Blu entro le scadenze previste dalla legge è importante tanto per motivi di sicurezza, quanto per evitare sanzioni.

Ogni quanto ripeterlo dipende dalla tipologia e dalla potenza della tua caldaia.

Nel caso di impianti di riscaldamento con caldaia a combustibile liquido o solido (es. pellet) i controlli si effettuano in base alla potenza termica dell’impianto, quindi ogni 2 anni se la potenza della caldaia è tra i 10kW ed i 100kW; ogni anno se è superiore ai 100kW.

Nel caso di impianti di riscaldamento con caldaia a gas, metano o gpl, i controlli si effettuano in base alla potenza termica dell’impianto, e quindi ogni 4 anni se la potenza della caldaia è tra i 10kW ed i 100kW; ogni 2 anni se è superiore ai 100kW.

Più nel dettaglio, il controllo della caldaia valido per il rilascio del Bollino Blu va eseguito:

  • Ogni 4 anni in caso di caldaia esterna installata da meno di 8 anni e con potenza minore di 35 kW;
  • Ogni 4 anni in caso di caldaia a camera stagna installata da meno di 8 anni con potenza minore di 35 kW;
  • Ogni 2 anni in caso di caldaie di varia tipologia installate da più di 8 anni;
  • Ogni anno in caso di caldaie non a gas, indipendentemente dall’anno di installazione;
  • Ogni anno in caso di caldaie a combustibile solido, indipendentemente dall’anno di installazione;
  • Ogni anno in caso di caldaie a combustibile liquido, indipendentemente dall’anno di installazione;
  • Ogni anno in caso di impianti centralizzati condominiali, indipendentemente dall’anno di installazione.

Restano fuori dall’obbligo del Bollino Blu:

  • Scaldabagni a gas che producono solo acqua calda;
  • Scaldabagni a metano che producono solo acqua calda;
  • Stufe non fisse con potenza fino a 5 kW;
  • Caminetti non fissi con potenza fino a 5 kW.
Bollino blu caldaia: la guida

Bollino Blu: a chi spetta richiederlo in caso di contratto di locazione?

Il controllo e la manutenzione dell’impianto termico, nonché il rispetto delle disposizioni di legge in materia di efficienza energetica, sono affidati al responsabile dell’impianto termico che corrisponde generalmente al proprietario o all’occupante dell’immobile. In caso di contratto di locazione quindi, l’onere spetta all'inquilino, al locatario o al comodatario. In caso di impianto termico centralizzato il responsabile è invece l’amministratore di condominio.

Dunque, le spese di manutenzione della caldaia, pulizia e controllo fumi sono a carico dell’inquilino, in quanto costi ordinari. Così pure le spese di accensione stagionale e di messa a riposo dell’impianto, al termine della stagione invernale, e le piccole spese di manutenzione, come ad esempio le riparazioni dovute all’utilizzo. Nel caso di sostituzione della caldaia, le spese sono invece a carico del proprietario o locatore dell’immobile, a meno che la rottura della caldaia non sia dovuta a negligenza o mancata manutenzione da parte dell’affittuario.

In generale, quindi, possiamo affermare che le spese per gli interventi straordinari relative alla caldaia spettano al proprietario, mentre la manutenzione ordinaria è a carico dell’inquilino.

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08 giugno 2021