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A partire dal 2016 tutti coloro che hanno un’utenza elettrica sono chiamati a pagare il canone Rai in bolletta: si tratta dell’imposta sul possesso di apparecchi televisivi che deve essere pagata dai titolari di un’utenza domestica di fornitura elettrica. Per verificare il tipo di utenza, basta individuare la voce “tipologia contratto” nella sezione “contratto” di una comune bolletta della luce. Nato sulla scorta del regio decreto-legge n.246 del 21 febbraio 1938, convertito dalla legge 4 giugno 1938 n.880, il canone Rai deve essere pagato una volta all’anno. Ma chi è tenuto a farlo? Quando non si paga il canone Rai? Come si paga il canone Rai in bolletta? Vediamo insieme quello che c’è da sapere.
Ma come si paga il canone Rai? E da che anno si paga il canone Rai in bolletta? Esattamente da luglio 2016, quando si stabilì che tutti i possessori di un apparecchio atto o adattabile alla ricezione di radioaudizione televisive sarebbero stati tenuti al pagamento canone Rai direttamente nella bolletta di energia elettrica. A disciplinare la materia è la Legge di Stabilità 2016, secondo la quale “devono pagare il canone RAI tutti coloro che possiedono, nel luogo della propria residenza, un apparecchio atto o adattabile alla ricezione delle trasmissioni televisive, ovvero qualsiasi apparecchio munito di sintonizzatore per la ricezione del segnale dall’antenna radiotelevisiva”.
La stessa legge ha introdotto la presunzione del possesso della tv in presenza di un’utenza elettrica nella casa di residenza. Ciò significa che l’addebito del canone Rai in bolletta è diventato automatico, a meno che si presenti un’apposita domanda di disdetta, previa verificare di rientrare nelle categorie che possono beneficiare dell’esenzione.
È utile ricordare che in caso di mancato pagamento dell’abbonamento Rai o di autocertificazione mendace, si è soggetti a una multa da 200 a 600 euro.
La Legge di Stabilità 2016 stabilisce che l’importo del canone Rai in bolletta sia addebitato a rate. Più in generale, il pagamento è previsto nei casi in cui:
Diversamente, se in famiglia non è presente nessun intestatario di un contratto di energia elettrica ad uso domestico residenziale, ma si possiede comunque un televisore, decade la regola del canone Rai in bolletta. A questo punto, infatti, l’abbonamento Rai dovrà essere versato tramite modello F24:
Ma quanto costa il canone Rai? Il costo del canone Rai in bolletta, come previsto dalla Legge di Bilancio, ammonta a 90 euro anche per l’anno 2025. Se vuoi capire quando si paga il canone Rai ti basta sapere che il suo viene ripartito in 10 rate da 9 euro ciascuna, nei mesi che vanno da gennaio a ottobre. Per quanto concerne l’addebito, questo varia in relazione alla frequenza di fatturazione della bolletta dell’energia elettrica. Se si riceve mensilmente la bolletta, vengono scalati 9 euro. Se, invece, la cadenza è bimestrale, l’addebito è di 18 euro per ogni bolletta emessa.
Il pagamento canone Rai in bolletta è obbligatorio? Come abbiamo visto, esistono due modi per pagare il canone televisivo: tramite addebito diretto per i possessori di un’utenza elettrica ad uso domestico o in un’unica soluzione con modello F24 per chi possiede un televisore ma non risulta essere intestatario di un contratto di energia elettrica. Esiste la possibilità di non pagare il canone Rai, a condizione di appartenere a una delle seguenti categorie:
Se il canone RAI non è stato pagato in passato, l’importo può essere richiesto dall’Agenzia delle Entrate entro dieci anni.
I canoni non versati oltre questo limite temporale non sono più esigibili e si considerano prescritti. Ad esempio, nel 2025 è possibile ricevere un sollecito solo per le somme non pagate a partire dal 2015.
Per evitare problemi o contestazioni, è utile conservare la documentazione che attesta il pagamento del canone per almeno dieci anni. Questo vale anche se l’importo è stato versato tramite bolletta elettrica, come avviene per la maggior parte delle utenze domestiche. In caso di comunicazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate, è sempre consigliabile verificare l’anno a cui si riferisce il mancato pagamento per valutare se rientra ancora nel periodo in cui può essere legalmente richiesto.
Per effettuare la disdetta del canone Rai sarà sufficiente usare l’apposito modulo di esenzione disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate. La dichiarazione sostitutiva va inviata entro il 31 gennaio dell’anno in corso per avere diritto all’esonero per l’intera annualità; o entro il 30 giugno per usufruire dell’esenzione canone Rai soltanto per il secondo semestre dell’anno in corso.
Compilare il modulo esenzione canone Rai non è complicato. Se si è titolari di un’utenza elettrica ma non si possiede una TV, bisogna effettuare la dichiarazione di non detenzione compilando il Quadro A. Se si compila il Quadro B, invece, si attesta che il canone è dovuto in relazione all’utenza elettrica intestata a un altro componente della medesima famiglia anagrafica.
Il modulo autocertificazione canone Rai può essere inviato online, servendosi dell’applicazione presente sul sito dell’Agenzia dell’Entrate, oppure per posta, allegando la fotocopia di un documento d’identità in corso di validità.
Bisogna pagare il canone Rai sulla seconda casa? Per rispondere alla domanda basta ritornare ai paragrafi precedenti. Il canone TV va pagato in presenza di un’utenza domestica residente, e uno stesso cliente non può mai possedere due contratti della luce ad uso domestico residenziale. Quindi significa che se la residenza anagrafica è una (nella seconda casa dovrà essere “domestica non residente”) il canone Rai in bolletta elettrica non può essere addebitato due volte.
Esistono però dei casi in cui c’è la possibilità di dover pagare il canone Rai sulla seconda casa. Può accadere se due coniugi o conviventi costituiscono un nucleo familiare, ma entrambi sono titolari di un contratto energia elettrica residente in due case diverse, oppure se in una seconda casa non è presente la Tv ma è stato sottoscritto un contratto luce residente. In entrambe le fattispecie si può ottenere l’esenzione del canone Tv, utilizzando il modulo di esenzione: rettificando il contratto luce errato nel Quadro B nella prima circostanza, inviando un’autocertificazione compilando il quadro A nella seconda.
17 settembre 2025 |