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La stufa elettrica rappresenta una soluzione pratica ed efficace per riscaldare gli ambienti domestici. Grazie alla sua portabilità, può essere utilizzata solo quando e dove serve, senza necessità di installazioni complesse.
Il suo utilizzo incide senz’altro sui consumi energetici e, di conseguenza, sulla bolletta. Per valutare se sia una scelta conveniente, è fondamentale conoscere le diverse tipologie disponibili, il loro funzionamento e i consumi. Analizziamo questi aspetti per offrire una panoramica completa sull’utilizzo di questo elettrodomestico.
Il riscaldamento elettrico è oggi un’alternativa comune all’utilizzo di gas. È per questo motivo che, in alcuni casi, si sceglie di optare per una stufa elettrica. Come suggerisce il nome, la stufa elettrica è un elettrodomestico alimentato a corrente. In sostanza, trasforma l’energia elettrica in calore per riscaldare l’ambiente. In linea generale, possiamo dire che il processo avviene mediante una resistenza interna che, attraversata dall’elettricità, si surriscalda e diffonde il calore nella stanza. A seconda del meccanismo di diffusione, possiamo distinguere tre principali modalità di riscaldamento:
Proprio perché esistono diversi meccanismi di riscaldamento, sul mercato si trovano varie tipologie di stufe elettriche, ognuna con caratteristiche specifiche. Conoscerle può essere utile per individuare il modello più adatto alle proprie esigenze.
Ma quanti tipi di stufe elettriche esistono? Le più comuni includono:
Ottimizzare i consumi energetici è oggi fondamentale per evitare spiacevoli sorprese in bolletta. Per questo motivo, è importante conoscere il consumo degli elettrodomestici presenti in casa, incluse le stufe elettriche e il loro impatto energetico. Nel caso di questi elettrodomestici, l’impatto può variare in base al modello scelto e ad alcuni importanti fattori, in particolare:
Ma come si fa a sapere quanto consuma una stufa elettrica? Per calcolare il consumo di una stufa elettrica, il primo elemento da considerare è la potenza, espressa in watt (W): in linea generale, questi dispositivi hanno una potenza compresa tra i 300 e 2.500 W. In secondo luogo, bisognerà tenere in considerazione il tempo di utilizzo: maggiore è il numero di ore in cui la stufa resta accesa, più alto sarà il consumo complessivo.
Una volta note queste due variabili, il consumo energetico può essere calcolato tramite l’applicazione di una semplice formula:
Consumo = Potenza elettrica (W) x Tempo di utilizzo (h)
Ad esempio, una stufa elettrica da 1.000 W accesa per 2 ore al giorno, consuma 2.000 Wh (1.000 * 2) e, ovvero 2 kWh al giorno.
Per conoscere il costo effettivo in bolletta, è necessario moltiplicare il consumo totale mensile per il prezzo del kWh previsto dalla propria offerta luce.
Non esistono regole univoche quando si tratta di scegliere se acquistare una stufa elettrica, poiché la decisione dipende in larga parte dalle proprie esigenze in termini di abitudini di consumo.
Va detto, però, che esistono alcune situazioni in cui una stufa elettrica può rivelarsi particolarmente vantaggiosa. Per esempio quando:
Naturalmente, prima di acquistare una stufa elettrica, è sempre utile valutare se esistano alternative più efficienti per il riscaldamento domestico. Oggi, per esempio, moltissime famiglie sono passate alle stufe a pellet, le quali rappresentano una scelta ecologica ed economica per chi cerca un riscaldamento a lungo termine, con un consumo inferiore rispetto alle stufe elettriche.
Una volta valutate le proprie esigenze e deciso di acquistare una stufa elettrica è fondamentale scegliere il modello e le prestazioni che meglio rispondano a queste necessità. È importante valutare la potenza della stufa e metterla sempre in relazione alle dimensioni dell’ambiente da riscaldare. La potenza dell’apparecchio deve sempre essere proporzionata alle dimensioni dell’ambiente in cui viene utilizzato. Una stufa troppo potente per una stanza piccola non solo comporterebbe un consumo eccessivo di energia, ma potrebbe anche rendere l’ambiente rapidamente soffocante. Al contrario, un modello con una potenza insufficiente rispetto alla metratura da riscaldare potrebbe risultare inefficace, lasciando l’ambiente freddo e poco confortevole.
Oltre a prestare attenzione ai consumi, è essenziale utilizzare la stufa elettrica in piena sicurezza. È fondamentale evitare il surriscaldamento dell’apparecchio, non utilizzarlo in ambienti particolarmente umidi, come bagni o lavanderie, e assicurarsi che sia posizionato a una distanza di sicurezza da materiali facilmente infiammabili, come tende, tappeti o mobili in legno. Un impiego corretto non solo riduce il rischio di incidenti domestici, ma contribuisce anche a migliorare la durata e le prestazioni dell’elettrodomestico nel tempo. L’uso corretto aiuta a prevenire rischi, ma anche ad aumentare la longevità dell’apparecchio. Da questo punto di vista, è essenziale anche assicurare una buona manutenzione agli elettrodomestici che si hanno in casa. Una stufa ben tenuta, con componenti puliti e privi di accumuli di polvere o detriti, sarà più efficiente, consumerà meno energia e offrirà prestazioni migliori nel lungo periodo.
08 aprile 2025 |