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Nuova classificazione energetica edifici: cos'è e come migliorarla

Sempre più quando si decide di acquistare un immobile o prenderlo in affitto è importante conoscere la sua classificazione energetica. La classificazione energetica degli immobili è infatti diventato un elemento richiesto all’interno  di ogni contratto, dove deve essere specificato l'APE, ovvero l'Attestato di Prestazione Energetica dell'immobile. In questa guida vedremo cos’è la classe energetica di una casa, come viene calcolata, quali sono le classi definite dalla normativa, e cosa cambia tra una e l'altra. Il concetto base da tenere a mente, in ogni caso, è piuttosto semplice: migliorare la classificazione energetica di una casa significa investire in processi di riqualificazione che permetteranno di risparmiare a livello di consumi energetici, e quindi ovviamente anche sulle  bollette. Si tratta quindi di un investimento intelligente, promosso ultimamente anche dai vari bonus e incentivi statali volti al miglioramento della certificazione energetica degli edifici.

Cosa è la classificazione energetica degli immobili?

 Attualmente ci si riferisce alla nuova classificazione energetica, ovvero alle certificazioni così come sono state definite a partire dal 2015. In Italia si parla della classificazione della classe energetica delle case fin dal 2005, a partire dal D.Lgs. n° 192/05 ed ai successivi interventi legislativi. Lo scenario è però cambiato in modo concreto con il DM n° 162/15, il quale ha introdotto il nuovo APE, unico per tutte le regioni, con una metodologia di calcolo della classe energetica uniforme a livello nazionale. Le novità introdotte dalla nuova classificazione energetica degli edifici, in realtà, sono tante, differenti e complesse: dalle specifiche delle prestazioni di ogni singolo servizio energetico fino all'aumento di importanza dei fattori legati all'involucro degli edifici, diventato elemento centrale nel calcolo complessivo della classe energetica.

Tabella classificazione energetica edifici: le classi

La classificazione energetica degli immobili si realizza tramite una tabella in cui vengono specificate le varie classi alle quali può corrispondere un edificio. Andando ad analizzare ogni singola voce dettata dalla normativa, dalla qualità degli infissi alla bontà del sistema di riscaldamento, è infatti possibile determinare le performance energetiche complessive di quell'edificio. Strumento fondamentale per eseguire questo calcolo in modo coerente e oggettivo è l'indice di prestazione energetica globale dell’edificio, in termini di energia primaria non rinnovabile. L’indice di prestazione energetica globale (EPgl) misura il consumo energetico di una unità immobiliare e si basa sul rapporto tra l’energia necessaria per climatizzare un appartamento alla temperatura di 18 °C e la sua superficie netta calpestabile o, nel caso di locali a destinazione commerciali, il volume lordo.

Chi legge un APE relativo a un appartamento da acquistare o da prendere in affitto, quindi, si trova davanti una rappresentazione grafica della classifica delle classi energetiche possibili di un immobile, con una chiara indicazione della classe relativa all'edificio in questione. Le classi energetiche stabilite sono in tutto 10, elencandole in ordine decrescente in termini di efficienza energetica abbiamo: A4 (la migliore), A3, A2, A1, B, C, D, E, F e G (la peggiore).

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Ogni classe rappresenta un intervallo ben preciso di consumo energetico, il quale  viene espresso attraverso l'indice di prestazione energetica globale , indicato con la sigla Epgl. Quest’ultimo  indica i kWh al metro quadrato per anno che sono necessari per riscaldare l'ambiente durante la stagione fredda, per rinfrescarlo d'estate, per produrre acqua calda sanitaria, per ventilarlo e per illuminarlo. Abbiamo quindi una classifica della classe energetica così composta:

  • Classe A4: la classe migliore, con consumo minore o uguale a 0,40 EPgl
  • Classe A3: consumo maggiore di 0,40 EPgl e minore o uguale a 0,60 Epgl
  • Classe A2: consumo maggiore di 0,60 EPgl e minore o uguale a 0,80 EPgl
  • Classe A1: consumo maggiore di 0,80 EPgl e minore o uguale a 1,00 EPgl
  • Classe B: consumo maggiore di 1,00 EPgl e minore o uguale a 1,20 Epgl
  • Classe C: consumo maggiore di 1,20 EPgl e minore o uguale a 1,50 EPgl
  • Classe D: consumo maggiore di 1,50 EPgl e minore o uguale a 2,00 EPgl
  • Classe E: consumo maggiore di 2,00 EPgl e minore o uguale a 2,60 EPgl
  • Classe F: consumo maggiore di 2,60 EPgl e minore o uguale a 3,50 EPgl
  • Classe G: la classe peggiore, con consumo maggiore di 3,50 EPgl
Nuova classificazione energetica edifici

Il calcolo della classe energetica

Resta da capire ora come calcolare la classe energetica, sapendo che l'Attestato di Prestazione Energetica degli edifici, il già citato APE, è obbligatorio fin dal 2009 in caso di compravendita di immobili e dal 2010 in caso di contratti di locazione. Sono quindi tantissime le persone che ogni anno sono chiamate a calcolare la classe energetica di un immobile secondo le normative vigenti. Va detto che il calcolo è complesso, poiché i fattori da tenere in considerazione sono davvero tanti; questo però non rappresenta un ostacolo dal momento che per ottenere  l'APE non è  possibile procedere con un'autocertificazione,  ma è obbligatorio rivolgersi ad un professionista, il quale potrà effettuare il calcolo della classificazione energetica da progetto (modalità di calcolo della classe energetica possibile per edifici nuovi o ristrutturati in modo rilevante) o da rilievo sul posto (per gli altri edifici).

Come affrontare la riqualificazione energetica

Ci sono molte persone che hanno tutto l'interesse ad effettuare dei lavori per aumentare la classe energetica dei propri edifici.  Migliorare le prestazioni energetiche di un immobile e avere una certificazione che dimostri le sue performance significa infatti aumentare il valore dell'edificio, sia in vista di una possibile vendita, sia in vista di una locazione. Ma ovviamente il miglioramento della classe energetica di un edificio è fondamentale anche per chi già vive nell’immobile, così da avere un ambiente più confortevole a fronte di consumi energetici minori, e quindi di minori costi in bolletta. Il processo di riqualificazione energetica prevede la possibilità di effettuare lavori di diverso tipo, a livello della struttura, degli infissi e degli impianti.

Cambiare la classificazione energetica di un edificio: interventi edili

Ci sono due principali strade da seguire per migliorare la classe energetica di un edificio attraverso interventi di tipo edilizio. Si parla infatti prima di tutto della realizzazione di un cappotto termico, ovvero di fatto un rivestimento delle superfici esterne dell'edificio al fine di eliminare ogni sbalzo termico. Il tipico cappotto termico viene fatto esternamente, ma in caso di necessità è possibile procedere anche con la realizzazione di un cappotto interno. Altro intervento che permette l'isolamento termico dell'edificio, seppur meno efficace rispetto al cappotto termico, è quello dell'insuflaggio, attraverso il quale si vanno a riempire le intercapedini delle pareti esterne con dei materiali dalle importanti proprietà termoisolanti.

Nuova classificazione energetica edifici

Migliorare la classe energetica degli immobili: infissi e impianti

Gli altri interventi tipici, che permettono di migliorare la classificazione energetica di un immobile, sono quelli relativi agli infissi e agli impianti. Spesso infatti in un processo di riqualificazione energetica si parte proprio dalla sostituzione degli infissi, andando a rimpiazzare le vecchie finestre dalle scarse proprietà termoisolanti con degli infissi di nuova concezione, in grado di interrompere o di ridurre al minimo lo scambio di temperatura con l'esterno.

Per quanto riguarda gli impianti, gli interventi possibili per migliorare la classe energetica sono i più differenti. Si parla infatti dell'installazione di caldaie ad alte prestazioni, di pompe di calore, di efficienti sistemi di riscaldamento a pavimento, di impianti di illuminazione a scarso fabbisogno energetico e via dicendo.

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10 febbraio 2022