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L’efficientamento energetico è l’insieme delle operazioni utili ad ottimizzare lo sfruttamento delle fonti energetiche. Gli interventi di efficientamento, volti ad armonizzare il rapporto tra fabbisogno energetico ed emissioni inquinanti, beneficiano di incentivi fiscali. Vediamo insieme a cosa serve, quali sono i vantaggi e come ci aiuta a migliorare i consumi in bolletta.
Prima di scoprire di cosa si tratta, occorre distinguere tra efficientamento energetico e risparmio energetico. Di solito le due definizioni vengono, erroneamente, sovrapposte.
Il risparmio energetico si focalizza sulla riduzione del consumo complessivo di energia, spesso attraverso comportamenti consapevoli o riduzione dell'uso. L'efficientamento energetico, al contrario, cerca di ottenere la stessa prestazione usando meno energia, attraverso tecnologie avanzate o metodi più efficaci, spesso ottenuti grazie a interventi di riqualificazione energetica. Mentre il primo punta a consumare meno energia, il secondo aspira a migliorare le prestazioni con la stessa quantità di energia
L'efficienza energetica, spesso indicata anche come "efficientamento", rappresenta dunque la capacità di ottenere un determinato risultato consumando meno energia.
Questo concetto chiave riguarda l'ottimizzazione dell'uso delle risorse energetiche, garantendo prestazioni migliori con un impiego minore di energia.
L’efficienza energetica, quindi, altro non è che la capacità di un sistema di assicurarsi un risultato migliore utilizzando meno energia rispetto ad altri sistemi.
Per raggiungere l'efficienza energetica, è quindi necessario migliorare il rendimento del sistema, il che porta a un risparmio energetico e a una diminuzione dei costi operativi. Nello specifico l’efficientamento corrisponde all’adozione delle tecniche presenti sul mercato e di un comportamento consapevole e responsabile nei confronti degli usi energetici. Migliorare l’efficienza energetica significa dunque sfruttare l’energia in modo razionale, ridurre ed eliminare gli sprechi dettati da gestione e funzionamento di sistemi semplici o complessi.
Vale la pena a questo punto capire anche cos’è il fabbisogno energetico di un edificio. Con queste parole si indica la quantità di energia necessaria per assicurare all’interno della costruzione comfort e clima adeguato. In linea di massima, per calcolare il fabbisogno energetico di un ambiente, si tiene in considerazione il coefficiente termico di 30-40 kcal al metro cubo, variabile tra questi due limiti in base alle condizioni termiche dell’edificio stesso e della zona climatica di riferimento.
Si capisce quindi che attraverso l’efficientamento energetico della casa è possibile ridurre il fabbisogno, andando così ad aumentare il risparmio energetico.
Come abbiamo visto, efficientamento energetico e risparmio energetico hanno la stessa finalità, ma seguono strade differenti. L’obiettivo dell’efficientamento non è infatti quello di consumare meno energia, ma di impiegarla meglio. Consumare meglio equivale anche a risparmiare energia e rispettare l’ambiente per effetto della riduzione delle emissioni inquinanti.
Tra le opere di efficientamento energetico si possono includere:
Tutte queste attività possono migliorare l’efficientamento energetico, ovvero il rapporto tra l’energia immessa e il rendimento espresso in termini di produzione o consumi. Il miglior efficientamento energetico passa dunque attraverso interventi capaci di non inficiare le prestazioni a fronte della riduzione del consumo di energia.
Quali sono, allora, gli interventi di efficientamento energetico degli edifici?
Prima di entrare nel dettaglio della questione, è utile sapere che dal 2015 il Ministero dello Sviluppo Economico promuove l’efficienza energetica negli edifici tramite interventi di carattere regolatorio e agevolativo. Nella prima fattispecie rientra la certificazione energetica, nella seconda le detrazioni e gli incentivi fiscali.
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La certificazione energetica meglio nota come “Attestato di Prestazione Energetica” (APE), è un documento che attesta la classe energetica di un immobile, la sua prestazione e il suo consumo energetico per anno. Il certificato, oltre a determinarli su una scala che va dalla classe A4 alla classe G, consente di identificare le eventuali migliorie volte a ottimizzare la prestazione energetica dell’edificio o dell’abitazione, tramite un progetto di efficientamento energetico.
Il piano di efficientamento energetico è lo strumento che include gli interventi da effettuare per ottimizzare consumi e tagliare gli sprechi in bolletta.
La certificazione energetica è uno strumento introdotto dal Ministero dello Sviluppo Economico anche per monitorare lo stato di efficientamento energetico del Paese. Il decreto introduce infatti il vincolo per le regioni e le province di stabilire procedure di controllo, al fine di analizzare non meno del 2% annuo degli attestati di prestazione energetica del proprio territorio. L’Italia, infatti, come tutti gli Stati membri dell’Unione Europea, ha l’obiettivo di ridurre le emissioni dell’80-85% rispetto ai livelli di emissioni del 1990, incentivando appunto la ristrutturazione e l’efficientamento energetico di edifici pubblici e privati.
In quest’ottica, tutti i nuovi edifici (inclusi quelli esistenti che devono subire una ristrutturazione importante) dovranno rispondere a criteri di efficientamento energetico ancora più precisi: saranno gli edifici a energia quasi zero (NZEB), ovvero immobili ad altissima prestazione energetica, con fabbisogno energetico molto basso o prossimo allo zero. Questo è possibile grazie a ristrutturazioni mirate e all’adozione sempre più diffusa di fonti rinnovabili. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha redatto un Piano per l’incremento degli edifici a energia quasi zero (Panzeb). Questo piano mira a promuovere la costruzione e la ristrutturazione di edifici in modo che abbiano un consumo energetico estremamente basso, avvalendosi di fonti rinnovabili e di tecnologie all'avanguardia per ridurre l'impatto ambientale e garantire sostenibilità nel lungo termine.
L’Attestato di Prestazione Energetica è obbligatorio in caso di:
L’Attestato di Prestazione Energetica non è invece obbligatorio per gli edifici di culto, per i fabbricati industriali, agricoli e artigianali che non prevedono impianti termici o di climatizzazione, fabbricati isolati con superficie inferiore ai 50 mq.
Il costo dell’APE è variabile e dipende da diversi fattori, come dimensioni dell’immobile, tipo e numero di impianti installati.
Il prezzo dell’Attestato non è fisso ed è, dunque, determinato dalle caratteristiche dell’unità immobiliare, in termini di metratura e di tipologia dell’edificio.
Le detrazioni fiscali per efficientamento energetico sono un apprezzabile aiuto fiscale che agevola gli interventi di riqualificazione e le ristrutturazioni a fine energetico. Gli incentivi per l’efficienza energetica sfruttano tre strumenti:
Per il 2023 sono state attivate detrazioni fiscali al 50%, al 65% o al 90% per il risparmio energetico, con l’ecobonus che si presenta quindi in 3 quote distinte. Il tipo di aliquota dipende dalla tipologia di intervento per l'efficientamento energetico, dalla classe di efficienza energetica di partenza e da quella raggiunta, dal contesto dell’edificio e via di dicendo (per questo non è sempre facile scegliere il bonus per l'efficientamento energetico 2023 al quale puntare).
Il Conto Termico 2.0 sostituisce la versione del 2012 e mira allo sviluppo delle rinnovabili termiche. Gestito dal GSE, prevede un bonus economico del 65% della spesa sostenuta, con incentivi versati in un’unica soluzione fino a un tetto massimo di 5.000 euro. Non è sempre facile capire se rivolgersi verso il Conto Termico o se verso l’Ecobonus per determinati interventi di efficientamento termico in casa: è necessario prendere in considerazione anche i più piccoli dettagli per trovare la soluzione più efficiente e ridurre i costi dei lavori di efficientamento termico.
I certificati bianchi sono noti più propriamente come Titoli di Efficienza Energetica (TEE) e sono titoli che certificano il risparmio energetico. Dal momento che sono titoli negoziabili per cui è previsto un contributo economico, rappresentano un forte incentivo a ridurre i consumi energetici da parte dei distributori di energia elettrica e di gas naturale. Il risparmio è espresso in TEP, Tonnellate Equivalenti di Petrolio risparmiate. I certificati bianchi riguardano quattro tipi di interventi:
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03 ottobre 2023 |