Dopo l’esperimento di successo del Bosco Verticale di Milano, il grattacielo trasformato in un modello per città sostenibili, l’architetto Stefano Boeri e il suo studio, lanciano un nuovo progetto a Cancun, in Messico: “Smart Forest City”, la prima “città foresta” che si estenderà per 557 ettari e sarà in grado di ospitare fino a 130mila abitanti.
Una Smart city tecnologica e autonoma, sviluppata secondo il principio di “Urbanistica Non Deterministica” tipico di Boeri, dove le infrastrutture accolgono, lungo il tracciato, residenze, servizi, spazi pubblici, dando la possibilità al cittadino di avere tutti i servizi ad una distanza pedonale o ciclabile adeguata.
Ispirato dalle antiche città dei Maya immerse nella foresta, il progetto è stato presentato durante il Climate Action Summit, importante evento sulla sostenibilità ambientale, a New York e sarà realizzato in collaborazione con il Gruppo Karim’s, una società specializzata nel settore immobiliare.
La “Città Foresta” sorgerà entro il 2026 a sud di Cancun nella penisola dello Yucatan, un’area precedentemente destinata ad ospitare un enorme centro commerciale, e sarà caratterizzata da 400 ettari di verde con 7,5 milioni di piante, con l’obiettivo di assorbire, ogni anno, 116mila tonnellate di anidride carbonica.
Una “Città-Foresta” per la cultura
Questo “polmone verde” si pone l’ulteriore obiettivo di diventare un polo d’interesse globale dove dipartimenti universitari, organizzazioni, laboratori e aziende con un forte interesse per il futuro del pianeta, avranno possibilità di approcciare all’innovazione tecnologica in modo sostenibile, come mai prima d’ora.