L’App dedicata ai clienti con codice fiscale per gestire le utenze luce e gas in modo smart.
La coibentazione del tetto rappresenta a tutti gli effetti un intervento di risparmio energetico. Un’opportunità concreta per migliorare l’efficienza della propria abitazione, mantenendola calda durante l’inverno e fresca nei mesi estivi.
Ma non solo: intervenire sull’isolamento del tetto significa anche adeguarsi alle più recenti normative europee in materia di sostenibilità edilizia ,come la direttiva Case Green, che promuove la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni inquinanti degli edifici residenziali.
In quest’ottica, coibentare il tetto si rivela un passo verso un’abitazione più confortevole, sostenibile e rispettosa dell’ambiente. Un intervento che consente di valorizzare l’immobile e prepararlo alle sfide energetiche del futuro.
In questa guida analizzeremo tutti gli aspetti fondamentali della coibentazione: dai materiali più utilizzati, fino ai reali vantaggi che questo tipo di riqualificazione può apportare alla propria casa.
La coibentazione del tetto è l’insieme degli interventi tecnici volti a migliorare l’isolamento dell’edificio. L’obiettivo è ridurre lo scambio di calore tra l’interno e l’esterno ed evitare i ponti termici.
Parliamo, dunque, di un’operazione di efficientamento energetico fondamentale quando si vuole garantire comfort abitativo in ogni stagione.
A seconda delle esigenze, l’intervento può riguardare sia l’isolamento termico sia quello acustico:
Ma quando si rende necessario un intervento di isolamento del tetto? Senza dubbio, quando si riscontrano consumi energetici elevati, con bollette particolarmente alte, ambienti poco confortevoli o sbalzi termici evidenti tra i diversi locali. È consigliabile anche negli edifici datati, privi di adeguati sistemi isolanti, o in fase di ristrutturazione, per allinearsi agli standard energetici richiesti dalle normative vigenti.
Abbiamo già visto alcuni dei principali vantaggi legati alla coibentazione del tetto, come l’efficienza energetica ,il risparmio e il miglioramento del comfort abitativo. Ma i benefici non si fermano qui: un tetto ben isolato ha effetti positivi anche sull’ambiente e sul valore dell’immobile:
Insomma, coibentare il tetto non è soltanto un investimento per il presente, ma anche una scelta lungimirante in ottica futura.
Esistono diverse tipologie di coibentazione del tetto, ciascuna con caratteristiche, vantaggi e svantaggi specifici. La scelta dipende dalla struttura dell’edificio, dallo stato del tetto e dagli obiettivi dell’intervento.
Prevede l’installazione del materiale isolante all’interno del sottotetto o della copertura. È una soluzione meno invasiva e generalmente più economica, ideale per edifici esistenti. Va considerato, però, che comporta una riduzione dello spazio abitabile e può risultare meno efficace rispetto ad altri sistemi, soprattutto in climi molto rigidi o caldi.
Consiste nell’applicazione dell’isolante sopra la copertura, prima della posa del manto impermeabile. Offre elevate prestazioni termiche, protegge la struttura dagli sbalzi di temperatura e non riduce lo spazio interno. Di contro, richiede lavori più invasivi e costosi ed è più adatta in caso di rifacimento completo del tetto.
Questa soluzione prevede l’inserimento dell’isolante tra due strati della copertura. Offre un buon compromesso tra isolamento ed estetica, senza impattare sugli spazi abitabili. Tuttavia, è realizzabile solo se la struttura del tetto presenta una doppia copertura o può essere adattata, e può risultare complessa da ispezionare o manutenere nel tempo.
La scelta del materiale per la coibentazione del tetto è fondamentale per garantire prestazioni durature, efficienza energetica e sostenibilità ambientale. I materiali isolanti disponibili sul mercato presentano caratteristiche diverse per composizione, resa termica, impatto ecologico e costo. Vediamo quali sono i più comuni:
Ma quanto costa la coibentazione? La spesa può variare sensibilmente in base a diversi fattori, tra cui la tipologia dell’intervento (interna, esterna o in intercapedine), la superficie da isolare e il materiale scelto.
A incidere sono anche le condizioni dell’edificio e l’eventuale necessità di interventi accessori, come il rifacimento della copertura.
Indicativamente, i prezzi possono arrivare fino a 130 euro al metro quadro, con soluzioni più economiche per l’isolamento interno e costi maggiori per interventi esterni o materiali naturali ad alte prestazioni.
Anche se l’investimento iniziale può sembrare impegnativo, i benefici si vedono nel tempo: un tetto ben isolato permette di ridurre le dispersioni di calore e, di conseguenza, risparmiare sui consumi energetici.
A questo si aggiungono l’aumento del valore dell’immobile e la possibilità di accedere a incentivi fiscali per la riqualificazione energetica che rendono l’intervento ancora più conveniente. Anche nel 2025, infatti, è possibile usufruire dell’Ecobonus, che consente di detrarre fino al 65% delle spese sostenute per interventi di efficientamento energetico, tra cui rientra anche la coibentazione del tetto.
Il momento ideale per eseguire la coibentazione del tetto coincide con interventi di ristrutturazione o rifacimento della copertura, in queste fasi, infatti, è più semplice accedere alla struttura e intervenire in modo efficace. Dal punto di vista stagionale, i lavori sono preferibili nei mesi primaverili o estivi, quando le condizioni climatiche favoriscono una posa corretta e tempi più rapidi.
Per quanto riguarda le tempistiche, va detto che queste variano in base alla tipologia di intervento, ma in genere si completano in pochi giorni fino a un paio di settimane per interventi più complessi.
Per scegliere la soluzione più adatta, è importante considerare:
Quando l’intervento è complesso, oppure riguarda edifici storici o strutture particolari, è consigliabile rivolgersi a un professionista. Questo aiuta a evitare situazioni che riducono l’efficacia dell’isolamento, come una ventilazione non corretta o l’uso di materiali inadatti.
Investire nella coibentazione del tetto è una scelta che migliora il comfort abitativo, riduce i consumi in bolletta e contribuisce concretamente alla tutela dell’ambiente.
25 luglio 2025 |