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Come effettuare la verifica del contatore luce spento o guasto

Può accadere di trovare il proprio contatore della luce spento o guasto. Cosa fare quando ci si trova di fronte a un inconveniente del genere? Il problema si può risolvere facilmente contattando il proprio fornitore. Nelle righe che seguono vediamo cosa fare se il contatore della luce non funziona, risulta spento o non si accende.

Come capire se il contatore della luce non funziona

Il contatore della luce è lo strumento che consente di misurare la quantità di energia elettrica impiegata da una specifica utenza. Il consumo viene misurato in kWh. Capire come fare l’autolettura del contatore è fondamentale non solo per monitorare i consumi, ma anche per accorgersi di un malfunzionamento. Molto spesso si scopre che il contatore non funziona soltanto quando si riceve la prima bolletta successiva al guasto. Un nucleo familiare ha infatti spese mensili standard e, se non ci sono grandi differenze tra le ultime bollette, significa che il contatore funziona correttamente. Il rincaro in bolletta è però soltanto una delle avvisaglie. Può capitare, infatti, che all’improvviso la corrente elettrica non venga più erogata oppure che il contatore risulti spento o non si accenda più. Riepilogando, dunque, si può capire se il contatore della luce non funziona se:
 

  • Il contatore luce è spento e non si accende
  •  Sul display del contatore viene rilevata un’anomalia
  • L’orologio o il calendario del contatore non funzionano
  • L’interruttore della luce risulta essere bloccato
  • La corrente elettrica non arriva più a casa

Cosa controllare sul contatore se la luce non funziona

Prima di rivolgersi al fornitore occorre dunque verificare la presenza o meno dei problemi appena citati. A questo punto si può capire se il guasto riguarda il contatore, l’impianto elettrico privato o la rete. A seconda del tipo di problema riscontrato, la procedura da seguire sarà diversa. Ad esempio, nel caso di un corto circuito il contatore interrompe il flusso di corrente e l’interruttore del quadro elettrico non si alza più. In questa eventualità dovrà intervenire un elettricista e non il fornitore. Ancor prima di contattare il fornitore, pertanto, bisogna accertarsi che non sia il proprio impianto ad avere un guasto. A volte basta un semplice sovraccarico di tensione generato da un elettrodomestico a far saltare o guastare il contatore.

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Cosa fare se il contatore luce è spento o non si accende

Come abbiamo avuto modo di vedere finora, se il contatore della luce non si accende o è spento, non necessariamente sarà il fornitore ad occuparsi del guasto. Oltre al caso sopra descritto, può avvenire ad esempio che la fornitura di energia elettrica sia stata sospesa per mancato pagamento delle bollette, o ancora che la potenza disponibile sia stata superata. In quest’ultima circostanza sarà sufficiente disattivare l’elettrodomestico “colpevole” del sovraccarico per ripristinare la situazione.

Se invece tutte queste ipotesi sono state preventivamente scongiurate (anche tramite l’intervento di un elettricista), o se non è presente un guasto nella rete elettrica, allora bisogna rivolgersi al proprio fornitore che provvederà ad inoltrare  la segnalazione al distributore competente.

Contatore guasto: come richiedere l’intervento del fornitore

In caso di guasto improvviso del contatore, il cliente può attivare il servizio di pronto intervento contattando l'apposito numero espressamente indicato in ogni bolletta. Il distributore deve ripristinare la fornitura interrotta entro 3 ore per le richieste pervenute tra le 8 e le 18.00 di un giorno lavorativo, ed entro 4 ore per quelle pervenute tra le 18.00 e le 8.00 di un giorno lavorativo o in una giornata non lavorativa.

Come capire se il contatore della luce è spento o guasto

Quanto costa l’intervento per il contatore della luce guasto

In caso di accertato malfunzionamento del contatore, il cliente ha diritto alla sostituzione del dispositivo. Questa avviene gratuitamente, con spese a carico del fornitore, entro 15 giorni lavorativi dall’esito. Il cliente non è tenuto a sostenere alcuna spesa aggiuntiva. Non si vedrà addebitato il costo del nuovo dispositivo, non dovrà pagare il tecnico incaricato dell’installazione e non troverà rincari in bolletta. Inoltre al cliente spetta anche un indennizzo economico per il danno derivante, che viene conteggiato in base al periodo (numero di giorni) in cui sono state effettuate le verifiche. L’indennizzo è automatico se il ripristino viene realizzato in ritardo.

 A sostituzione avvenuta, sarà compito del distributore calcolare i consumi avvenuti durante il periodo di malfunzionamento. Come stabilito da ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), qualora non si riesca a risalire alla data esatta in cui si è verificato il guasto al contatore, e di conseguenza non si possano ricostruire i consumi effettivi, si fa riferimento ai consumi rilevati nei 12 mesi precedenti alla data di segnalazione del guasto.

Se, invece, a seguito dell’intervento non viene riscontrato un malfunzionamento del contatore, allora il problema riguarda l’impianto elettrico, o peggio ancora il contatore è stato manomesso, ed il cliente dovrà farsi carico delle spese. Nel secondo caso, inoltre, il cliente può essere oggetto di un’indagine più approfondita. Il fornitore addebita dunque interamente al cliente i costi di chiamata e di intervento del tecnico, applicando una tariffa fissa di 46,49 euro + IVA.

Per non ritrovarti mai spiacevoli sorprese in bolletta, monitora regolarmente i consumi sul contatore e soprattutto cerca le offerte luce Acea Energia convenienti per la tua casa.

20 gennaio 2021