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Condizionatori inverter:
come funzionano, vantaggi
ed efficienza energetica

I condizionatori inverter rappresentano la scelta ideale per chi vuolerisparmiare sui consumi, evitare gli sprechi di energia e percepire maggiore comfort. Approdati sul mercato da alcuni anni, questi dispositivi garantiscono prestazioni elevate con un’attenzione particolare al tema dell’efficienza energetica. Vediamo in cosa si differenziano dai condizionatori tradizionali e dalle pompe di calore, come funzionano e quanto consumano.

Condizionatore inverter: significato

Un condizionatore inverter permette di impostare il funzionamento dell’impianto a seconda della temperatura di partenza e di quella che si desidera raggiungere. La potenza erogata è, dunque, graduale, e garantisce un considerevole risparmio energetico. L’utente può decidere la temperatura e, una volta raggiunta, il condizionatore entrerà in modalità risparmio energetico, regolando autonomamente il mantenimento della stessa.

La macchina una volta accesa, quindi, raffredda velocemente l’ambiente e una volta raggiunta la condizione termica impostata, il climatizzatore non si spegne, ma mantiene un funzionamento di base, con valori di temperatura di +/- 0,5°C. L’inverter non è altro che un dispositivo collocato all’interno del motore del condizionatore in grado di modulare automaticamente la potenza erogata in base alla temperatura.

Questa tecnologia permette di ridurre considerevolmente i consumi legati alle dinamiche di accensione e spegnimento ripetute nel tempo che caratterizzano il tradizionale sistema on/off. Questa condizione si verifica sia richiedendo aria fredda, sia calda, come accade ad esempio nei condizionatori a pompa di calore. Anche restando in funzione per più ore, infatti, il condizionatore inverter lavora a regimi bassi e con consumi minimi. Le prestazioni non ne risentono, mentre l’energia elettrica impiegata per mantenere costante la temperatura è bassa. A tutto vantaggio del comfort e del risparmio in bolletta.

Come funziona un condizionatore inverter

Dotati di una tecnologia intelligente i condizionatori inverter garantiscono il loro funzionamento grazie ad una centralina elettrica. Il compressore presente nel dispositivo produce aria fredda o calda, utilizzando soltanto la potenza utile per soddisfare la richiesta di temperatura impostata. In base al fabbisogno, quindi, il sistema gestisce l’utilizzo del compressore. Una volta raggiunta la temperatura ideale, il condizionatore inverter rallenta e funziona al minimo per mantenerla. Gli inverter non si servono quindi di energia aggiuntiva, fermandosi e poi ripartendo, ma mantengono un funzionamento di base.

Condizionatori inverter e condizionatori tradizionali: quali sono le differenze?

La differenza principale tra i condizionatori inverter e quelli tradizionali consiste dunque nel principio di funzionamento. Questi ultimi non permettono di regolare la temperatura di partenza e la potenza. Una volta acceso, pertanto, l’apparecchio lavora alla massima potenza e continua a funzionare a pieno regime a prescindere dalla temperatura dell’ambiente.

Una volta raggiunta la temperatura desiderata, il climatizzatore tradizionale on/off si spegne e riparte nuovamente al massimo della potenza, quando la temperatura impostata non coincide con quella della stanza. Di contro, invece, gli inverter sono condizionatori che dispongono della tecnologia modulante che permette loro di erogare potenza a seconda della temperatura. Le differenze principali riguardano quindi comfort, rumorosità, efficienza energetica e consumi. Un condizionatore inverter oltre a mantenere una temperatura costante e risulta anche meno rumoroso. Le prestazioni risultano essere ottimali in qualunque situazione di impiego, mentre i consumi sono ridotti proprio grazie alla modulazione di potenza.

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Condizionatori inverter: vantaggi

Condizionatore con inverter o no? Quando ci si appresta ad acquistare questi apparecchi è inevitabile porsi la domanda. I vantaggi dei condizionatori inverter sono così riassumibili:

  • Prestazioni elevate;
  • Consumi ridotti fino al 30% rispetto ai condizionatori on/off;
  • Risparmio energetico in bolletta.

I condizionatori inverter si rivelano particolarmente utili nelle famiglie che usano questi dispositivi per diverse ore al giorno. Il prezzo d’acquisto, maggiore rispetto a quello di un condizionatore tradizionale, viene rapidamente compensato dal risparmio in bolletta.

Tipologie di condizionatori inverter

Di norma i condizionatori si dividono in monosplit e multisplit. I primi sono costituiti da un’unità esterna collegata a una sola unità interna. I condizionatori multisplit, invece, hanno un’unica unità esterna collegata a due o più unità interne. La variante più diffusa è la dual split, ovvero quella composta da un’unità esterna e due interne. Nel caso dei condizionatori inverter, quest’ultima soluzione gestisce in maniera ottimale la potenza termica grazie all’elettronica integrata.

Tra condizionatore portatile inverter e condizionatore dual split inverter è ovviamente preferibile affidarsi alla seconda soluzione. I condizionatori fissi tipologia split risultano essere la scelta più diffusa per silenziosità, praticità e risparmio energetico. Il funzionamento di un condizionatore a split si basa su un’unità a pompa di calore.

Condizionatori inverter

Differenza tra condizionatore inverter e pompa di calore

Il condizionatore inverter è dotato di una tecnologia modulante in grado di erogare la potenza necessaria per raggiungere la temperatura desiderata. 
La pompa di calore, invece, è una macchina che contribuisce a trasferire energia da un ambiente più caldo a uno meno caldo e viceversa.

Quanto consuma un condizionatore inverter

Tra i vari pro degli impianti di areazione inverter il più interessante è sicuramente il ridotto consumo energetico. Il risparmio di energia elettrica stimato oscilla tra il 30% e il 40% rispetto ai condizionatori tradizionali. La temperatura, grazie alla modulazione dell’emissione di caldo e freddo, è stabilizzata e varia soltanto di +/- 0,5°C rispetto a quella impostata. Nei condizionatori on/off, invece, questa oscillazione è di circa 1,5°C. Al risparmio energetico si abbina anche una maggiore longevità. Il compressore di un condizionatore inverter lavora a velocità inferiori e non risente dell’usura legata alle continue partenze e agli arresti.

Condizionatori inverter: costo e ricarica

Per quanto riguarda il costo d’acquisto dei condizionatori inverter, va sottolineato che i prezzi sono diminuiti rispetto al passato. Sebbene costino di più in confronto ai condizionatori tradizionali, il divario è diventato minore. Sul valore commerciale influiscono variabili come marca, modello, potenza e accessori. In media un condizionatore inverter può costare tra i 200 e i 1500 euro, mentre a parità di BTU (British Thermal Unit, l’unità di misura energetica che va a quantificare l’energia impiegata per il riscaldamento o il raffreddamento di un climatizzatore) il suo costo sarà di circa 100 euro in più rispetto a un modello on/off. A questo costo va sommato quello dell’installazione, che può variare dai 200 ai 500 euro circa*.

I condizionatori inverter A+++, ovvero quelli con la  classe energetica migliore, sono senza dubbio la soluzione più efficace per coniugare prestazioni e risparmio. Quando si acquista un condizionatore, però, è fondamentale scegliere la potenza giusta. Calcolare i BTU, ovvero la capacità di raffreddamento nel tempo, in relazione allo spazio in cui collocare il dispositivo è quindi il primo passo da compiere.

Per ricaricare un condizionatore inverter, invece, è consigliabile affidarsi esclusivamente ad un tecnico specializzato. In linea di principio il dispositivo va mandato a freddo e con gli split in funzione alla minima velocità, in modo da poter simulare il carico termico più pesante. A questo punto occorre attaccare il manometro e controllare la temperatura di evaporazione per capire se occorre, o meno, aggiungere gas.

Infine, è fondamentale occuparsi della manutenzione ordinaria del condizionatore, che deve essere effettuata all’inizio della stagione estiva (e di quella invernale, se utilizzato anche come fonte di riscaldamento). Il costo della manutenzione è contenuto: ad esempio sostituire i filtri costa qualche decina di euro.

 

 

NOTE

*Altroconsumo | Come scegliere il climatizzatore

7 aprile 2023