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Legno-energia e silvicoltura: come è possibile produrre elettricità dalla legna?

Si può produrre energia elettrica dal legno? La ricerca di forme alternative e sostenibili di produzione di corrente elettrica, nelle aree boschive, ha un nome: silvicoltura. Ma cos’è la silvicoltura, quali sono le sue caratteristiche più rilevanti e quali i vantaggi per la collettività? Vediamo di cosa si occupa la silvicoltura e in che modo è possibile produrre energia dal legno.

Silvicoltura o selvicoltura: significato

Cosa significa silvicoltura? Silvicoltura, o selvicoltura, è l’unione di due parole di origine latina: “silvi”, che significa “foresta” e “coltura” che sta per “coltivare”. Si intende quell’insieme di attività che si occupano di controllare e gestire la crescita, la struttura e la qualità di una foresta.  Di fatto sono gli interventi portati avanti dalle scienze forestali, che hanno l’obiettivo di trarre vantaggio dai materiali dei terreni boschivi. Quello che caratterizza la tecnica della silvicoltura è, però, la sua sostenibilità. I terreni boschivi infatti, vengono controllati attentamente, per permetterne la crescita e garantirne sempre la rinnovabilità. Il prelievo di legna e il suo sfruttamento economico vengono quindi sempre valutati in termini di sostenibilità.

Silvicoltura e energia dal legno

Silvicoltura generale e silvicoltura speciale: una definizione

La silvicoltura si divide in due grandi categorie: quella generale e quella speciale. La silvicoltura generale si occupa delle relazioni che intercorrono tra il bosco e il suo ambiente, nonché delle metodologie adottate per gestire, analizzare, conservare e tutelare i boschi e le foreste. A questi interventi di tutela e salvaguardia si affiancano poi attività specifiche, mirate al prelevamento e utilizzo di legna e prodotti del bosco. Tra gli obiettivi delle attività di silvicoltura generale ci sono la valorizzazione del territorio e la gestione del terreno, che può includere la cura, la pulizia e la potatura degli alberi.

Mentre la silvicoltura generale, quindi, prende in esame l’intero bosco come un unico organismo da studiare e valorizzare, la silvicoltura speciale si occupa dello studio di una singola specie all’interno del bosco. Come parte di un ambiente più grande, questa specie arborea viene studiata dal punto di vista chimico, biologico, ma anche ecologico e botanico. La silvicoltura speciale, però, non dimentica mai il disegno complessivo e il contesto entro cui vive la specie arborea in esame. Le esigenze ecologiche, le tecniche di potatura o di coltura sono sempre considerate all’interno del bosco in cui vivono.

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Silvicoltura: cos’è e perché è importante

Nell’ottica della tutela e della salvaguardia degli ecosistemi e della biodiversità, la silvicoltura, specialmente naturalistica, assume un’importanza fondamentale nel mondo contemporaneo. Alcuni dei punti cardine di questo tipo di selvicoltura, infatti, sono:
 

  • Sostenibilità e valorizzazione dell’ambiente
  • Biodiversità del bosco come ecosistema
  • Multifunzionalità del bosco
  • Utilizzo di specie autoctone
  • Rinnovazione naturale.

È su queste basi che si fonda l’importanza della selvicoltura. Il bosco, in quanto ambiente, svolge infatti diverse funzioni. Le foreste risultano per esempio cruciali in caso di piogge torrenziali, alluvioni e altri eventi meteorologici avversi perché riducono o riescono a impedire smottamenti e frane. Il bosco è inoltre da sempre alleato fondamentale per la nostra salute, perché riesce a filtrare le impurità presenti nell’aria, restituendoci aria pulita e ricca di ossigeno. Ambienti boschivi curati, grazie alle attività di silvicoltura, inoltre, sono meno propensi a incendi incontrollati: un alto grado di umidità, infatti, riesce a evitare il veloce espandersi delle fiamme in caso di rogo. Infine, il bosco è una fonte di primaria importanza per il suo legno, con il quale ricaviamo materiali da costruzione, energia elettrica e sosteniamo la bioedilizia.

Silvicoltura e energia dal legno

Energia dal legno e silvicoltura

È quindi grazie alla silvicoltura e allo sfruttamento ragionato e sostenibile delle foreste che si riescono a ricavare, tra le altre cose, diversi tipi di biocombustibili legnosi. Legna da ardere, cippato e pellet sono tra le fonti di energia più utilizzati per uso civile. L’energia dal legno è una fonte antica di secoli, ma un prelevamento incontrollato sarebbe controproducente e dannoso per l’ambiente. Una gestione sostenibile e attenta della foresta tiene in considerazione che un bosco composto da elementi giovani ha una capacità più ampia di assorbire il carbonio rispetto a soggetti più vecchi. La silvicoltura generale pone quindi attenzione anche a questo fattore. Vengono preferiti il taglio e lo sfruttamento ragionati e programmati solo degli alberi più maturi, a salvaguardia di quelli più giovani.

Energia dal legno: per una gestione della foresta sostenibile

Quando si parla di sostenibilità molto spesso ci si riferisce a scelte di consumo che preferiscono una produzione locale a quella globalizzata. Il km 0 non vale solo per le verdure acquistate al mercato, ma anche per la legna che si utilizza per la propria stufa a pellet durante la stagione fredda. La silvicoltura ragionata ha anche questo obiettivo, quello cioè di utilizzo preferenziale dei boschi locali. Questo permette spesso alle regioni di mantenere prezzi più bassi, ma soprattutto di accertarsi che i tagli vengano fatti sempre nella legalità e nel rispetto della biodiversità e dell’ambiente. Un legno che viene trasportato da Paesi lontani potrebbe essere frutto di deforestazione e il suo trasporto rappresenta comunque un costo evitabile. Qualsiasi comportamento mettiamo in atto, da quello del singolo individuo, al macro-comportamento di governi e istituzioni, ha impatto sul nostro pianeta. Anzi, un’impronta: quella di carbonio. La carbon footprint è l’impronta sul pianeta in termini di emissioni di anidride carbonica e di altri gas serra. Ridurre l’impatto sull’ambiente costituisce una condotta decisiva. Anche il singolo cittadino può contribuire alla diminuzione delle emissioni di anidride carbonica, grazie a piccole scelte virtuose e importanti.

20 ottobre 2021