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La giornata mondiale per la protezione dello strato di ozono

Dal 1994, il 16 settembre, si celebra la Giornata internazionale per la preservazione dello strato di ozono, un sottile scudo di gas che serve a preservare la salute umana, la biodiversità e gli ecosistemi, proteggendo la Terra dai raggi del sole potenzialmente dannosi. Per capire da dove abbia avuto origine la nascita di questa ricorrenza, bisogna tornare indietro di qualche anno fino al 1987, quando per la prima volta in una delle assemblee delle Nazioni Unite viene posto il problema dell’assottigliamento dello strato di ozono, questione siglata poi con la firma del Protocollo di Montréal sulle sostanze che riducono lo strato di ozono. Da quel momento gran parte dei paesi del mondo hanno messo in campo azioni all’insegna della sostenibilità della vita sul nostro pianeta che, in linea con gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030, hanno già ottenuto i primi risultati. Scopriamo cos'è l'ozono, a cosa serve, dove si trova lo strato di ozono e perché è così importante tutelare la sua presenza.

Che cos’è il buco nell’ozono

A coniare l’espressione buco dell’ozono fu, nel 1985, Sherwood Rowland, per segnalare un inconsueto assottigliamento dello strato di ozono. Ma cos’è e a cosa serve lo strato di ozono? La parola "ozono" deriva dal francese antico "ozone", che a sua volta viene dal greco “ózein” (“emanare odore”). L’ozono è un gas serra “buono” di colore blu e dall’odore avvolgente, come quello della pioggia tanto per farci un’idea, che si forma nell’ozonosfera, a una distanza dalla superficie terrestre compresa tra i 10 e i 40 km, dove si trova la maggiore concentrazione di ozono. Il suo compito è quello di proteggerci dalle radiazioni ultraviolette emanate dal Sole, troppo forti per la vita sulla Terra: lo strato di ozono funge così da filtro protettivo ed ha un ruolo chiave nella salvaguardia del nostro pianeta e delle specie che lo abitano. Probabilmente senza ozono non ci sarebbe vita sulla Terra, almeno non nelle forme in cui la conosciamo oggi.

La riduzione dello spessore dello strato di ozono che avvolge la Terra, proteggendola da un’eccessiva irradiazione solare, provoca quello che Rowland chiamò “buco dell’ozono”, ovvero degli strappi nell’ozonosfera che in alcuni momenti si accentuano e in altri diminuiscono. La quantità di ozono nell’atmosfera non è infatti sempre costante; capita così che in alcune zone, come ai poli e all’equatore, lo strato di ozono sia più sottile. Quello individuato sull'Antartide è il buco nell'ozono per eccellenza e si espande del 5% ogni 10 anni: ad agosto si apre per richiudersi verso dicembre (come successe nel 2020 quando si chiuse completamente), ma a volte possono intervenire fattori in grado di ritardare o anticipare il fenomeno. Questo almeno fino a poco tempo fa: nel luglio 2022 uno studio canadese ha scoperto un altro strappo nello strato d'ozono, questa volta sopra i Tropici, che rimarrebbe aperto tutto l'anno e sarebbe più grande.  

Buco dell’ozono: cause

I motivi che provocano la riduzione dello strato di ozono sono tra i più disparati: si va dai fattori naturali, ad esempio la temperatura atmosferica (quelle basse facilitano la degradazione dell'ozono), fino all’intervento umano che negli ultimi decenni ha condizionato in maniera sempre più considerevole il livello di ozono presente nell’atmosfera. Diversi studi dimostrano come le cause principali del buco dell’ozono siano da ricercarsi infatti nel rilascio di sostanze inquinanti prodotte dallo stile di vita delle civiltà moderne, come i clorofluorocarburi, ovvero gas contenuti principalmente nelle bombolette spray e negli impianti refrigeranti di condizionatori o frigo.

Giornata mondiale per la protezione dello strato di ozono

Buco dell’ozono: conseguenze

Se lo strato di ozono che filtra le radiazioni solari più forti (il 95% delle UV-B e tutte le UV-C) si assottiglia, la quantità di radiazioni nocive che raggiunge la superficie terrestre aumenta con ovvie conseguenze sulla vita del nostro Pianeta. In quantità minime i raggi solari non sono dannosi e sono importanti, ad esempio per assorbire vitamina D, in dosi maggiori, però possono alterare gli equilibri della biosfera e dell’esistenza stessa dei nostri ecosistemi.
Le radiazioni non filtrate possono avere effetti negativi sulla salute dell’uomo, senza considerare le conseguenze per la vita di microrganismi, animali, piante: i raggi solari più nocivi bloccano infatti la fotosintesi con una minore immissioni di ossigeno in atmosfera. Insieme alla deforestazione il buco dell’ozono è inoltre una delle principali cause del cambiamento climatico.

Il buco dell’ozono oggi

Uno dei rimedi nella lotta al buco nell’ozono è senz’altro la riduzione delle emissioni di CO2 nell’atmosfera e la loro graduale sostituzione con altri tipi di gas meno nocivi. Negli anni sono stati firmati una serie di accordi internazionali, uno dei più importanti è il Protocollo di Montréal in vigore dal 1989, con cui i diversi Stati aderenti si impegnavano a ridurre la produzione e l'uso di sostanze ritenute dannose per lo strato di ozono, in particolare i clorofluorocarburi.
L’ultima valutazione scientifica sull’ozono, pubblicata nel 2018, conclude che lo strato di ozono sopra l’Artico potrebbe ricomporsi e guarire completamente entro il 2035; poi sarà la volta dell’emisfero australe nel 2050 e nel 2060 toccherà all’Antartide.
Quello che in molti sottovalutano è che salvaguardare lo strato di ozono è un atto di responsabilità quotidiana, bastano piccoli gesti nella vita di tutti i giorni come:

  • eliminare dal proprio carrello spesa prodotti contenenti clorofluorocarburi, presenti ad esempio in alcuni spray, deodoranti e detergenti per la casa;
  • occuparsi con più frequenza della manutenzione del proprio frigo o condizionatore, che spesso usano liquidi refrigeranti dannosi per l’ozono;
  • provare a viaggiare rispettando l’ambiente.

La parola d’ordine è dunque sostenibilità e la Giornata Internazionale per la preservazione dello Strato di Ozono (come succede anche con la Giornata mondiale dell’ambiente) è solo uno dei tanti appuntamenti che nel corso dell’anno ci ricordano quanto sia importante la vita del nostro Pianeta e cosa è necessario fare per tutelare i suoi ecosistemi.
La strada da percorrere è ancora lunga, ma educare le generazioni future a scelte sostenibili, studiare e informarsi, è già un grande passo in avanti per poter lasciare in eredità il migliore dei mondi possibili.

Giornata mondiale per la protezione dello strato di ozono

13 settembre 2022