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Quale ventilatore scegliere e come ottimizzare i consumi

Il caldo estivo è la causa naturale della ricerca di ambienti freschi. Come fare se non abbiamo un impianto di raffreddamento classico o un condizionatore inverter? L’alternativa a climatizzatori e moderne pompe di calore esiste e si chiama ventilatore. L’immagine forse evoca scenari un po’ retrò, ma rappresenta la soluzione più naturale e sostenibile per mitigare il forte caldo risparmiando energia e senza un grosso impatto sulla bolletta. Ecco una breve guida sui tipi di ventilatori presenti in commercio e sui consumi medi di questo elettrodomestico.

Quale ventilatore scegliere?

Per chi non può o non vuole installare un condizionatore (con i relativi costi di manutenzione e rincari sulla bolletta) il caro e vecchio ventilatore, economico e maneggevole, rappresenta l’alternativa più pratica e ideale. Un ventilatore non produce un abbassamento della temperatura della stanza in cui viene usato, ma grazie al movimento delle pale o della ventola crea semplicemente delle correnti d’aria capaci di generare una sensazione di sollievo e freschezza diffusa.
Ma quale scegliere? Per orientarsi è importante valutare attentamente le proprie esigenze, gli ambienti in cui lo useremo e i diversi modelli di ventilatori presenti in commercio.

Ecco i principali.

  • Ventilatore da soffitto: perfetto per ambienti ampi e munito di grandi pale, sposta l’aria dall’alto verso il basso in modo omogeneo. Va fissato al soffitto e posizionato idealmente al centro della stanza. Può avere diverse velocità e essere gestito da un interruttore a parete, ma è molto diffuso anche il ventilatore con telecomando grazie al quale è possibile monitorarlo a distanza. Può essere con o senza luce: il ventilatore a soffitto con luce funziona anche come lampadario e può essere dotato di lampadine led per ottimizzarne l’efficienza
  • Ventilatore da tavolo: ideale per ambienti più piccoli, è il più leggero e maneggevole in commercio. Grazie alle dimensioni compatte, il peso ridotto e un diametro compreso tra i 25 e i 30 centimetri, si può facilmente posizionare ovunque: tavolo, scrivania o mensola. Il motore da 40W lo rende un ventilatore molto silenzioso e ne consente l’utilizzo anche durante la notte. Alcuni modelli di ultima generazione sono ricaricabili tramite cavetto USB/microUSB incluso nella confezione. 
  • Ventilatore a piantana: è uno dei più ingombranti, sposta l’aria tramite una ventola da 3 o 5 pale metalliche, che muovono l’aria ruotando intorno ad un’asta centrale regolabile in altezza, leggera e comoda per gli spostamenti. In genere la colonna portante non supera i 130 cm di altezza e presenta una base di appoggio rotonda o a croce. È dotato di oscillazione orizzontale e tre diverse velocità selezionabili in base alla quantità di vento di cui si ha bisogno. La potenza del prodotto si aggira tra i 45 e i 50 w e la rumorosità è bassissima.
  • Ventilatore portatile: si tratta di un mini ventilatore leggero, piccolo e facile da trasportare ovunque anche in borsa. Si alimenta a batterie o USB.
  • Ventilatore a torre o colonna: rispetto ai modelli precedenti è un ventilatore senza pale, sostituite da un cilindro interno che sposta l’aria ruotando. Poggia su una base circolare, è poco ingombrante e molto silenzioso.
  • Ventilatore nebulizzatore o ad acqua: si tratta di ventilatori che combinano la funzione rinfrescante delle pale rotanti con quella dell’acqua ridotta in goccioline e collocata in un in una vaschetta all’interno del ventilatore. La potenza di questi ventilatori arriva fino ai 100 w ma si trovano anche nebulizzanti di 70 w.
Ventilatore consumi

Quanto consuma un ventilatore?

Per sapere quanto consuma un ventilatore è bene tenere in considerazione alcuni elementi come:

  • potenza e velocità
  • livello di rumorosità;
  • orientamento;
  • costo dei kWh;
  • grandezza dell’apparecchio;
  • diametro delle pale;
  • tempo di utilizzo.

Per calcolare il consumo effettivo del ventilatore sarà sufficiente moltiplicare la potenza (circa 45 watt) indicata sull’etichetta energetica per il numero di ore in cui lo si sua. Successivamente si moltiplicherà il valore ottenuto per il costo del kWh, stabilito dal gestore di energia elettrica.
Nello specifico un ventilatore a piantana consumerà in media tra i 20 W e i 70 W all’ora, anche se rinfresca solo nella direzione in cui vengono posizionati, mentre un ventilatore a soffitto tra i 20 W e i 100 W, molto efficaci se il soffitto non è troppo basso.

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I vantaggi di scegliere un ventilatore rispetto a un condizionatore

Ventilatore o condizionatore? Per chi non sopporta il freddo dei climatizzatori la risposta è semplice e immediata, ma aldilà dei gusti personali esistono diverse buone ragioni per preferire l’uso del ventilatore a quello del condizionatore.

  • L'aria condizionata non fa bene alla salute oltre a non permettere ricambi d'aria negli ambienti in cui la si usa, a eccezione di impianti dotati di pompa di aspirazione dell'aria: un ventilatore invece funziona in ambienti areati naturalmente ed evita la concentrazione di virus e batteri nell'aria e, anzi, aiuta il ricambio d'aria.
  • Risparmio economico: un ventilatore è meno costoso di un condizionatore complice anche l’assenza di lavori di installazione (come interventi di muratura o all'impianto idro-elettrico, salvo che per i ventilatori a soffitto). In genere basta una semplice presa di corrente e il ventilatore entrerà subito in funzione.
  • Consumi energetici contenuti soprattutto se si tratta di ventilatori smart di ultima generazione (dotati di app e domotica) e appartenenti a classi energetiche elevate.
  • Sono pratici e maneggevoli, possiamo portarli ovunque: in viaggio o da una stanza all’altra. Ma soprattutto non necessitano di grande manutenzione, come succede invece per i condizionatori.
Ventilatore consumi

Come scegliere il ventilatore giusto?

Per poter scegliere il modello più adatto alle nostre esigenze bisogna sempre considerare il tipo di utilizzo che se ne farà. Se hai bisogno, ad esempio, di rinfrescare un ambiente di grandi dimensioni, meglio optare per un ventilatore grande da soffitto, capace di muovere l'aria in modo uniforme e costante dall'alto verso il basso diffondendola in tutta la stanza. Se al contrario, vuoi arieggiare un punto specifico (ad esempio la scrivania dove lavori), allora l’ideale è affidarti a un ventilatore a colonna o a piantana perché in grado di indirizzare l'aria nella zona in cui se ne avrà bisogno.
In generale più un ventilatore è grande, maggiore sarà la quantità d’aria messa in circolo.

Consumo ventilatore: consigli per risparmiare

Nonostante il ventilatore sia la soluzione ideale per alleggerire la bolletta della luce, esistono dei piccoli accorgimenti per ottimizzare ulteriormente i consumi e risparmiare energia. Eccone alcuni.

  • Usare tende, tapparelle e persiane così da ridurre l’esposizione al sole della stanza da rinfrescare e usare il ventilatore solo lo stretto necessario tagliando così sensibilmente i costi in bolletta.
  • Collocare il ventilatore ad almeno un metro dalla parete, lasciando lo spazio necessario a una corretta areazione e farlo ruotare al massimo della sua estensione.
  • Assicurarsi di aver isolato l’ambiente adeguatamente.
  • Spegnere il ventilatore quando non siamo nella stanza
  • Evitare i nodi nei fili della presa: potrebbero causare un surriscaldamento del dispositivo.
  • Per i meno intransigenti combinare l’uso del ventilatore con quello del condizionatore permette di diffondere e mantenere fresca l’aria già raffreddata dal climatizzatore.

Nella scelta del fornitore di energia, meglio se trasparente e attento alle esigenze del cliente come Acea Energia con le sue offerte luce 100% Green, l’energia elettrica che ti forniamo è attestata da "Garanzia d’Origine" ossia dalla certificazione elettronica che attesta l’origine rinnovabile delle fonti utilizzate per la produzione di energia elettrica.

03 ottobre 2022