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Alimentazione sostenibile: cos'è e come si può attuare tutti i giorni

Un’alimentazione sana può far bene anche all’ambiente: dalla produzione alla tavola, le scelte che facciamo (packaging sostenibili, riciclo degli scarti alimentari, la scelta di alimenti prodotti in vertical farm) possono contribuire a ridurre le emissioni di CO2. Una dieta equilibrata e quindi delle scelte alimentari sostenibili sono salutari non solo per noi stessi ma anche per il pianeta in cui viviamo. Proviamo a capire insieme cosa si intende per alimentazione sostenibile.

Alimentazione sostenibile: significato

Che cos’è l’alimentazione sostenibile? La FAO nel 2010 ne dà una prima definizione, considerando diete sostenibili tutti quei “modelli a basso impatto ambientale, che contribuiscono alla sicurezza alimentare e nutrizionale e di vita sana per le generazioni presenti e future”. Vuol dire mangiare evitando gli sprechi, preservando la biodiversità del nostro Pianeta, rispettando le risorse e riducendo le emissioni di gas serra. Una cultura alimentare accessibile a tutti, sana ed economica invita a ripensare i modelli di produzione e consumo del cibo, oltre a preferire soluzioni che privilegino ad esempio realtà locali e tradizionali, prodotti stagionali, alimenti con etichette bio o a km0. Tutte soluzioni che riducono i costi di stoccaggio, trasporto e conservazione e l’impatto sull’ambiente.

Si tratta di modificare le nostre abitudini all’insegna di un’economia circolare (dominata da azioni di riciclo, riutilizzo, riparazione, condivisione) e sviluppare una politica sempre più green e zero sprechi: un’esigenza avvertita sia da consumatori che da produttori, ed una nuova sfida anche per l’intero comparto dell’export agroalimentare. Adottare un’alimentazione sana e sostenibile non è più un’opzione, ma una sana abitudine: tutti oggi siamo diventati consumatori più attenti e consapevoli, come dimostrano gli stessi social dove una nuova categoria di creator (i green influencer) trova spazio per parlare di ambiente e promuovere prodotti sostenibili sensibilizzando così l’opinione pubblica.

Alimentazione sostenibile e Agenda 2030

Il concetto di alimentazione sostenibile è intrinsecamente legato ai 17 obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile sottoscritta nel 2015 dai paesi membri delle Nazioni Unite. Sono tre in particolare i punti programmatici che vi fanno esplicitamente riferimento, tutti contenuti nell’obiettivo 2 (“Fame zero”) dell’agenda:

  • porre fine alla fame nel mondo garantendo a tutti un accesso al cibo che sia di qualità e sufficiente per tutto l’anno e combattendo le forme di malnutrizione in ogni angolo del pianeta;
  • raggiungere la sicurezza alimentare;
  • migliorare l’alimentazione e promuovere un’agricoltura sostenibile

Diventa quindi fondamentale educarci ed educare ad un nuovo stile alimentare. Secondo uno studio sul rapporto tra giovani e sostenibilità condotto da IPSOS per conto di Fondazione Barilla, in Italia i ragazzi sarebbero ben predisposti nei confronti delle battaglie per una vita più sostenibile e, cosa ancora più importante, si impegnano in prima persona, ma sarebbero poco informati sulle strategie da adottare e sul significato di “sostenibilità”. Ciò nonostante, emerge dall’indagine un forte interesse dei giovani italiani per il tema alimentazione sostenibile e spreco alimentare.

Alimentazione sostenibile

10 consigli per un'alimentazione sostenibile

Ma cosa possiamo fare per ridurre la nostra impronta alimentare? Quali sono gli alimenti sostenibili che ci permettono di comportarci meglio a tavola? Eccolo spiegato in un breve decalogo all’alimentazione sostenibile:

  • Meglio i prodotti locali o a Km0, sono freschi e genuini. Produrli attraverso serre fatte in casa o semplicemente acquistarli direttamente dal proprio produttore di fiducia, vuol dire sostenere la filiera corta e quindi ridurre le emissioni di anidride carbonica prodotta dal trasporto dei beni alimentari.
  • Rispetta la stagionalità dei cibi. Lo abbiamo dimenticato ma frutta e verdura hanno una loro stagionalità, eclissata da modelli di consumo consolidati in decenni in cui si è arrivati a renderli disponibili anche fuori stagione, producendoli in serra (con relativi consumi di energia) o facendoli arrivare dall’altra parte del mondo (attraverso lunghi viaggi con evidenti ripercussioni ambientali). Consumare prodotti di stagione al contrario fa bene alla salute garantendo una certa varietà nell’alimentazione e ha un minore impatto ambientale.
  • Meno carne e più legumi. Il motivo? Un vegetariano consuma tra i 1.500 e i 2.600 litri d’acqua per alimentarsi quotidianamente, chi segue una dieta ricca di carne ne spende invece tra i 4.000 e i 5.000 litri; gli allevamenti intensivi inoltre producono il 14,5% dei gas serra nel mondo. Ridurre il consumo di carne soprattutto rossa è quindi necessario, e se proprio non riusciamo a farne a meno cerchiamo di consumare carne proveniente da allevamenti estensivi e biologici.
  • Non tutti i pesci che troviamo sul mercato sono pescati allo stesso modo e nel rispetto dell’ecosistema marino. Scegliere prodotti provenienti da una pesca sostenibile fa bene alla salute, all’ambiente e all’economia locale. Come le verdure anche il pesce ha la sua stagionalità.
  • Spazio ai cibi biologici: sono più sani perché prodotti senza pesticidi o ricorrendo a pratiche agricole che riducono al minimo l’impatto ambientale delle colture.
  • Evitare prodotti con troppi imballaggi, che costituiscono quasi il 40% dei rifiuti prodotti. Privilegia prodotti con un packaging alimentare sostenibile, imballaggi cioè poco ingombranti, leggeri, riciclabili, adatti al contatto con gli alimenti e in grado di garantirne la conservazione.
  • Via i cibi preconfezionati, precotti o già pronti. La semplicità a tavola vince su piatti eccessivamente elaborati e snack che per essere prodotti e conservati impiegano una quantità elevata di risorse; meglio optare allora per piatti preparati a casa e privi di conservanti.
  • L’acqua? Usa quella del rubinetto. L’acqua in bottiglia consuma 3.500* volte in più in termini di risorse naturali necessarie all’intera filiera produttiva (produzione delle bottiglie di plastica; trasporto e smaltimento).
  • Impara a risparmiare anche in cucina. Accendi il forno per cuocere più cibi insieme e ricorda di mettere i coperchi sulle pentole per ridurre i tempi necessari all’ebollizione; un uso razionale dei fornelli aiuta a ridurre i consumi e tagliare quindi gli sprechi di gas, acqua e luce. 
  • Zero sprechi alimentari. Quasi un terzo del cibo acquistato finisce nella spazzatura, ma possiamo evitarlo. Basta poco come pianificare la spesa e comprare solo ciò che userai a breve così da non ritrovare in frigo cibi scaduti. Puoi anche farti aiutare dalle diverse app disponibili per il ricilo del cibo

Anche scegliere di affidarsi a un fornitore attento alle nuove politiche energetiche come Acea Energia, gioca la sua parte nel processo che lega indissolubilmente alimentazione e sviluppo sostenibile. Scopri le offerte gas 0%CO2 di Acea Energia, il Gas è con compensazione delle emissioni di CO2 ottenuta tramite l’acquisto di crediti di carbonio certificati.

Alimentazione sostenibile

29 novembre 2022