Al giorno d’oggi, si sta sempre più diffondendo la tendenza ad adottare modelli di urbanistica sostenibile, come nei casi della città foresta di Stefano Boeri, di Malmö e di Burlington. Nonostante questo trend virtuoso, le metropoli del nostro pianeta continuano ad inquinare, una conseguenza derivante principalmente dal frenetico stile di vita delle città e dai consumi delle abitazioni.
Secondo una ricerca condotta da IKEA, entro il 2050 il 70% della popolazione mondiale vivrà in città, un trend non molto positivo in tema di inquinamento e cambiamenti climatici.
Da questa esigenza è nato il modello delle “abitazioni sostenibili”, case pensate secondo una logica di bioedilizia e progettate interamente con materiali ad impatto zero e/o con un’autosufficienza energetica, grazie a pannelli fotovoltaici, ed energia proveniente da fonti rinnovabili.
Su questo trend nasce un nuovo concetto abitativo nella città di Stettino, in Polonia, dove le persone possono vivere l’esperienza di una casa costruita e arredata nel pieno rispetto della natura. Mentre in molti altri esempi virtuosi di abitazione sostenibile viene messo un particolare focus sulla tecnologia e su come la domotica può migliorare la vita contribuendo attivamente alla tutela dell'ambiente, IKEA interpreta il suo concetto di Smart Home portando la sostenibilità nel cuore della casa e trasformandola in un organismo vivente in grado di rigenerarsi.
Il progetto "The Home of Tomorrow", volto a raccontare un nuovo concept di abitazione sostenibile, è stato interamente pensato e realizzato da IKEA in un edificio abbandonato della città di Stettino, che può essere visitato da coloro che desiderano scoprire come è possibile avere un impatto positivo sul pianeta, a partire dalle proprie abitazioni. IKEA dimostra che le nostre case possono essere più sostenibili integrando in ogni spazio del progetto “The Home of Tomorrow” soluzioni ecocompatibili, dalla coltivazione idroponica, al compostaggio degli scarti alimentari, alla preparazione di pasti vegetariani a base di ortaggi coltivati in casa in ambienti pensati come serre bioclimatiche.
La coltivazione idroponica al cuore della sostenibilità
Realizzata all'interno di un edificio abbandonato, di quasi 120 anni, The Home of Tomorrow è stata progettata per tenere conto della circolazione di cibo, acqua, rifiuti e altre risorse tra i diversi ambienti di questo urban concept, come se fossero tutti parte di un unico metabolismo.
In questo modo è possibile creare un vero e proprio “processo sostenibile” in cui il risultato di una funzione diventa la base per l’esistenza delle altre.
Il cuore di questa abitazione sostenibile è l'orto domestico in cui è possibile coltivare varie tipologie di frutta e verdura, oltre che erbe aromatiche, legumi e funghi. Progettato per ospitare piante senza l’utilizzo di terriccio, consente di risparmiare il 90-95% di acqua rispetto all'agricoltura tradizionale.
Grazie all'uso della coltivazione Idroponica, un’innovativa tecnica che permette l’introduzione di veri e propri orti botanici all’interno delle mura domestiche, è possibile produrre ortaggi, frutta e legumi, in altre parole, una gamma completa per una dieta vegetariana.
Tutto si può fare all’interno dello stesso edificio: dal riutilizzo dei rifiuti organici che vengono trasformati in fertilizzante, al riciclo dell’acqua per irrigare le piante. Le soluzioni proposte da IKEA affrontano sfide future che già oggi sono più urgenti che mai, nonché la necessità di vivere in spazi più sani, verdi e progettati con tecniche di efficientamento delle materie prime per costruirli.